Può una coppia in crisi trarre beneficio dalla terapia cognitivo-comportamentale? La risposta è sì. I conflitti di coppia sono generalmente riconducibili ad alcuni fattori principali:

  • disagio nella comunicazione emotiva e affettiva;
  • difficoltà nel comprendere l’altro;
  •  scarsa sintonizzazione coi bisogni e con le richieste dell’altro;
  • insufficiente condivisione di scopi e interessi.

Dal punto di vista cognitivo i problemi della coppia possono consistere nell’incapacità di attribuire all’altro pensieri e intenzioni che corrispondano realmente al suo vissuto; in questo modo si creano fraintendimenti, incomprensioni, e diventa difficile formulare con efficacia i propri bisogni emotivi, i pensieri più intimi, le richieste che riguardano la relazione.

Spesso nella coppia il partner viene percepito distante, disinteressato, addirittura ostile; spesso appare difficile fidarsi, potersi aprire, e ci si chiude per paura di un confronto potenzialmente negativo. La psicoterapia accompagna la coppia a conoscersi meglio, ad approfondire i meccanismi della relazione sperimentando schemi alternativi, rinforzando la possibilità di provare emozioni che non vengano giudicate; gradualmente si esplorano le ragioni della crisi e le risorse di ciascuno, intese come movimento di crescita personale e come repertorio da dispiegare nella relazione.

 I problemi di coppia sono in molti casi un processo che si è bloccato, una condivisione affettiva che ha incontrato degli ostacoli, e questi elementi possono essere trattati con un lavoro terapeutico che non si occupi di tracciare le responsabilità o le colpe dei due partner bensì li stimoli a ripristinare la comunicazione interrotta; l’espressione degli stati emotivi, la loro gestione, la rappresentazione di sé e dell’altro nonché la capacità di esplicitare scopi, intenzioni e richieste sono i cardini di una buona relazione, ma talvolta si scontrano con problematiche che possono riguardare l’esperienza soggettiva di uno dei partner oppure le dinamiche specifiche del legame. La psicoterapia cognitivo-comportamentale si concentra sulle modalità che la coppia pone in atto nel ricercare un proprio equilibrio e che si rivelano disfunzionali, influenzate da emozioni che non si riescono a comprendere e ad utilizzare efficacemente. Ci si chiede:

  • Quali sono gli obiettivi dei due partner, nella relazione e in terapia?
  • Qual’è la rappresentazione che ogni partner ha di sé e dell’altro nella coppia?
  • Quali strategie di relazione e di comunicazione potrebbero migliorare le cose?
  • Quali sono i non detti della relazione?
  • Quali dinamiche si sono instaurate all’interno della coppia?

Spesso uno dei due partner esercita un controllo che l’altro non accetta, oppure vi sono contenuti dell’esperienza presente e passata che non sono stati espressi e sfuggono quindi ad un’elaborazione efficace, influenzando le dinamiche attuali attraverso sentimenti di rabbia, rancore, preoccupazione.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale non stabilisce quale debba essere il futuro della coppia, bensì la aiuta a individuare i meccanismi relazionali che hanno generato il disagio attuale e la guida nell’esplorazione di equilibri differenti. Caratteristiche essenziali di questo processo sono la consapevolezza, la motivazione, la flessibilità emotiva e cognitiva. La psicoterapia rinforza queste risorse per giungere a scoprirne altre e costruire un cambiamento possibile.

Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una psicoterapia per problemi relativi alla relazione di coppia  può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, chiamando il numero 340/1874411 oppure scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.

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