Le strategie di sopravvivenza sono schemi di risposta istintivi che vengono utilizzati per affrontare situazioni di pericolo emotivo o fisico. Esse consistono nelle reazioni di attacco e fuga, nel congelamento (freezing) e nel collasso emotivo, più spesso identificato col concetto di morte simulata.
Lo scopo di queste strategie è consentire all’individuo di tutelare la propria sopravvivenza, fino all’instaurarsi di condizioni diverse in cui la minaccia possa dirsi superata.
Nel percorso clinico con i pazienti si assiste spesso alla messa in atto delle reazioni di sopravvivenza soprattutto in ambito relazionale; gli scoppi di rabbia in situazioni di stress emotivo, le condotte di fuga o evitamento delle relazioni, la paralisi emotiva che impedisce di difendersi dall’atteggiamento aggressivo di un’altra persona, lo spegnimento fisico che si accompagna a stati d’animo depressivi sono problematiche riferite molto spesso dai pazienti in terapia. Scopo del percorso psicologico è aiutare il paziente a riconoscere le proprie strategie di sopravvivenza, accoglierle rispettando la funzione e il valore che esse hanno avuto nel proteggerlo, ma al contempo iniziare a sostituirle con risorse più evolute, più consapevoli e flessibili, che egli potrà utilizzare non soltanto per difendersi ma anche per crescere e incrementare le proprie competenze emotive e relazionali.