È possibile scoprire improvvisamente di essere gay? Perché la mente umana viene invasa da pensieri che non se ne vogliono andare? “E se fossi gay?” risponde a questi e a molti altri interrogativi riguardanti il pensiero ossessivo di essere gay e più in generale il funzionamento dei pensieri ossessivi che possono toccare anche altri argomenti. Lo fa toccando numerosi punti che possono essere analizzati sia separatamente sia evidenziando le loro reciproche connessioni; il libro è diviso in brevi capitoli dedicati a temi singoli, così che il lettore possa anche scegliere di concentrarsi su specifici aspetti del problema senza perdere la possibilità di ricostruire il quadro complessivo.
Le ossessioni sono idee irrazionali che si presentano alla mente senza che si possano prevedere né controllare; in genere riguardano argomenti considerati inaccettabili, veri e propri tabù che arrivano a tormentare la persona che ne viene colpita. Il dubbio ossessivo di essere gay nasce a causa di emozioni collegate al senso di inadeguatezza, al timore di valere poco e di venire giudicati; spesso questi pensieri sono provocati da un disagio più profondo legato alla sensazione di non avere controllo sulla propria vita; associati ad essi troviamo nella maggior parte dei casi un basso livello di autostima, un senso di vuoto, di fallimento, un timore pervasivo di essere rifiutati dagli altri. È importante sottolineare che non sono i pensieri a provocare le emozioni bensì il contrario, sebbene i pazienti abbiano spesso l’impressione che la loro ansia nasca in seguito ai pensieri che non riescono a controllare. Le ossessioni non corrispondono alla realtà, sono fantasie ansiose determinate da uno stato emotivo di agitazione, paura, insicurezza. Spesso questa percezione di fragilità si estende a molte esperienze quotidiane, oppure ai progetti per il futuro, ai ricordi che riemergono dal passato. In genere i pazienti che sviluppano l’ossessione di essere gay sono persone che hanno bisogno di mantenere un controllo sui contenuti della mente e sulle sensazioni del corpo; la fantasia di non essersi mai conosciuti veramente, di poter scoprire una verità inaspettata che causerebbe un improvviso e radicale cambiamento nell’identità, induce a ricercare prove e indizi che aiutino a risolvere il dilemma, ma il risultato di questa operazione è un aumento dell’ansia. Non esistono prove a favore di un’idea o del suo contrario, la ricerca di indizi alimenta le ossessioni poiché le risposte sono sempre in linea con lo stato d’animo che si sta vivendo in quel momento, quindi ansia e paura. I ricordi del passato vengono distorti, l’agitazione del corpo scambiata per eccitazione sessuale, e l’attenzione rivolta a individui del proprio sesso appare la prova definitiva che conferma i contenuti delle ossessioni. Il timore di essere gay non è sempre connesso ad un esplicito sentimento omofobo, piuttosto è la traduzione irrazionale della paura o della convinzione di essere diversi, inferiori agli altri, difettosi. I pregiudizi sull’omosessualità possono contribuire a rinforzarlo, specie quando si immagina l’omosessualità non come una condizione normale ma come una deviazione rispetto a ciò che sarebbe desiderabile. In questo senso l’omosessualità non viene considerata un orientamento sessuale che si sviluppa dall’infanzia al pari dell’eterosessualità, esprimendosi attraverso una fisiologica attrazione verso le persone del proprio sesso, bensì viene vista come l’improvvisa scoperta di un’anomalia. Per questa ragione l’attenzione del paziente non si focalizza sull’ascolto del corpo e delle emozioni, orientandosi al contrario verso un controllo mentale delle proprie reazioni sulla base di una paura indefinita.
Il fatto che non ci siano mai state relazioni sessuali con persone del proprio sesso, o che non vi sia mai stata attrazione, passa in secondo piano poiché la paura incontrollabile che si è attivata è quella di non conoscersi e di venire rifiutati dagli altri a causa di un proprio difetto. Talvolta è sufficiente una difficoltà sessuale nel rapporto fisico all’interno di una relazione eterosessuale, oppure un disagio emotivo nel costruire legami sentimentali con l’altro sesso: l’insicurezza che si genera, la stessa che ha prodotto quelle problematiche, è uno stato emotivo intollerabile e porta a seguire una fantasia irrazionale che prende la forma dei propri tabù. “E se fossi gay?” è una raccolta di riflessioni, un libro che affronta il tema delle ossessioni sull’omosessualità non come un manuale ma cercando di fornire utili indicazioni sia ai terapeuti alle prese con questo fenomeno, sia alle persone direttamente coinvolte in esso.