Caratteristiche della terapia
Fondata sul presente, sulle risorse del paziente e sulla possibilità di verificare i progressi compiuti, la terapia cognitivo-comportamentale riesce ad affrontare concretamente il malessere psicologico.
I tre elementi fondamentali della terapia
La terapia cognitivo-comportamentale si concentra su tre elementi: emozioni, pensieri e comportamenti. Secondo questo approccio terapeutico i pensieri influenzano le emozioni e da esse vengono a loro volta condizionati.
Immaginiamo tre situazioni della vita quotidiana, un colloquio di lavoro, una cena con amici e un litigio con una persona cui vogliamo bene: l’emozione che proviamo e’ una conseguenza dei nostri stati mentali.
Durante il colloquio di lavoro possiamo pensare che non riusciremo a mostrarci abbastanza validi da essere scelti, alla cena con amici può sorgere il dubbio di essere mal giudicati per il nostro aspetto o la nostra personalità, mentre una lite in famiglia può diventare per noi l’ennesima conferma di non essere amati dagli altri.
Pensieri ed emozioni
In tutti questi casi il pensiero viene seguito da un’emozione difficile da sopportare, che a sua volta ci renderà più predisposti a pensieri negativi su noi stessi e sulle nostre esperienze.
Si viene a formare un circolo vizioso nel quale i comportamenti rispecchiano la natura dei pensieri e delle emozioni che abbiamo sperimentato: affronteremo il colloquio di lavoro con un atteggiamento timido e impacciato, saremo a disagio e poco spontanei con gli amici, gestiremo com rabbia un conflitto familiare che probabilmente poteva essere risolto in maniera più semplice.
La terapia cognitivo-comportamentale approfondisce le ragioni per cui i nostri pensieri, comportamenti ed emozioni si orientano verso modalità che non riusciamo a modificare pur ricavandone sofferenza.
Obiettivi della terapia cognitivo-comportamentale
Nel corso di una terapia cognitivo-comportamentale il paziente diviene sempre più consapevole degli schemi che guidano le sue azioni. Ognuno essere umano sviluppa un repertorio di convinzioni su di sé, sugli altri e sul mondo; le nostre relazioni vengono influenzate dal modo in cui ci percepiamo all’interno di esse, e spesso l’immagine che abbiamo di noi conserva le stesse caratteristiche anche quando cambia il contesto in cui ci troviamo.
Possiamo ad esempio considerarci deboli, vulnerabili e incapaci di fronteggiare le situazioni problematiche, ritenendo invece che gli altri possiedano risorse maggiori, siano più intelligenti e più forti; una convinzione di questo genere renderà difficoltose le nostre interazioni con le persone, portandoci ad assumere un ruolo passivo, a non valorizzare i nostri punti di vista o ad evitare situazioni potenzialmente piacevoli nel timore che un imprevisto possa mettere in risalto la nostra inadeguatezza.
Il percorso di terapia
La terapia cognitivo-comportamentale ricostruisce il percorso attraverso il quale si e’ consolidata la percezione che il paziente ha di sé e degli altri; in molti casi, infatti, il paziente e’ in grado di descrivere minuziosamente le situazioni di disagio e le emozioni provate, ma tende ad attribuire tali dinamiche alle caratteristiche dell’ambiente o delle persone che si relazionano con lui, faticando a riconoscere il ruolo delle proprie convinzioni e la potenza che esse hanno avuto nell’indirizzare i suoi comportamenti.
La terapia aiuta il soggetto a scoprire risorse che egli credeva di non possedere e a servirsi in modo più efficace e flessibile degli strumenti che fanno già parte della sua conoscenza di sé; viene inoltre incrementata la capacità di fronteggiare le situazioni temute o meglio, viene modificata la convinzione del paziente di non poter tollerare emozioni spiacevoli, così che da un lato egli possa elaborare strategie diverse da quelle utilizzate in passato e dall’altro sia possibile ridurre la valutazione di gravità degli eventi temuti.
Il metodo della terapia cognitivo-comportamentale
La terapia cognitivo-comportamentale focalizza il proprio intervento sugli episodi di vita raccontati dal paziente, partendo dall’analisi di alcune situazioni quotidiane. L’assunto teorico di fondo e’ che attraverso la modificazione dei pensieri associati alle emozioni problematiche si possa giungere a modificazioni altrettanto significative sul piano dei comportamenti, innescando un circolo virtuoso che alimenta l’evoluzione positiva.
Quando affrontiamo con efficacia una situazione che fino a poco tempo prima ci procurava ansia, ricaviamo la percezione di poterla fronteggiare ancora e ci sentiamo più capaci rispetto al passato; la ripetizione di esperienze positive favorisce la presa di coscienza delle nostre risorse e ci induce a mettere in discussone le teorie che avevamo elaborato su noi stessi e sugli altri.
Esperienza immediata di terapia
La terapia cognitivo-comportamentale opera mantenendo paralleli due binari; da un lato quello dell’esperienza immediata, che e’ dato dall’insieme di eventi che ci troviamo ad affrontare ogni giorno e dal vissuto che sperimentiamo all’interno di essi, dall’altro quello dell’immagine più globale che abbiamo costruito per descriverci.
Gli scenari che il paziente vive possono rinforzare o indebolire la sua rappresentazione di sé: quando questa e’ negativa la terapia cognitivo-comportamentale lo incoraggia a elaborare prospettivealternative, utilizzando i contesti quotidiani come piccoli laboratori in cui attuare comportamenti diversi e prendere contatto con pensieri più fiduciosi, emozioni più tollerabili.
Il terapeuta può prescrivere dei compiti da svolgere durante la settimana, che vengono concordati col paziente e consistono in esposizioni graduali agli eventi temuti: in questo modo vengono messi in atto i progressi compiuti con la terapia.