E’ possibile trattare l’ipocondria come una dolorosa fantasia? Quando le preoccupazioni per la salute si fondano su pensieri irrazionali che non trovano riscontro in una diagnosi medica, si è innescato un processo ansioso i cui elementi fondamentali sono:

  • interpretazione disfunzionale dei segnali del corpo;
  • sovrastima della minaccia (pensiero catastrofico);
  • intolleranza dell’incertezza;
  • timore di perdere il controllo.

Alla base di questi fattori non vi è un’incapacità delle persone di avere il pensiero “giusto”: esse in realtà seguono uno stato emotivo problematico che influenza i loro pensieri. Il legame tra emozione e pensiero è facilmente riconoscibile nell’esperienza quotidiana di ognuno di noi; se siamo agitati o tristi è probabile che penseremo cose dello stesso tenore, inizieremo a rimuginare sui pericoli che possiamo incontrare e sugli eventi negativi che ci possono accadere. Anche i ricordi, le immagini del passato, le aspettative sul futuro verranno selezionati dalla nostra mente in relazione a quello stato emotivo che ci mette in difficoltà. L’emergere di pensieri negativi rinforza l’ansia e prepara il terreno sul quale si ripeterà lo stesso processo.

Come fare?

L’ipocondria ci comunica che stiamo attraversando un periodo di fragilità, o che in generale siamo propensi ad avere pensieri ansiosi. Possiamo chiederci:
  • ci sono altre situazioni in cui ho paura di perdere il controllo, in cui temo l’incertezza?
  • cosa significa per me non comprendere un segnale del corpo?
  • perché la mia ansia si concentra in particolare sul corpo?

E’ frequente che un soggetto ipocondriaco venga da una storia familiare in cui la salute è un tema dominante che catalizza i discorsi e le paure, anche in assenza di malattie specifiche. Se ci ricordiamo che un pilastro fondamentale di tutti i pensieri ansiosi è “il mondo è pericoloso”, l’ipocondria ci appare più semplice da comprendere: nel mondo esiste anche il nostro corpo e se temiamo l’ambiente intorno a noi possiamo temere in egual misura ció che sta dentro di noi.

Sono però fantasie, e con questo termine non intendiamo affatto sminuirle: le preoccupazioni per la salute sono uno dei linguaggi possibili con cui la nostra mente ci comunica che sta provando ansia. Parliamo di emozioni umane che saremo in grado, con un buon lavoro su noi stessi, di elaborare, accettare e superare.

 

Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una terapia dell’ipocondria può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.

 

Dott. Gianluca Frazzoni

Tel. 340/1874411

Email: info@psicoterapiaemilano.it

 

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