Prendere l’aereo rappresenta per alcuni un’azione normale, priva di rischi, per altri un momento di ansia piuttosto intensa. Le fantasie catastrofiche su ciò che potrebbe accadere una volta in volo alimentano la convinzione di dover rimanere a terra per evitare il pericolo. A questo proposito si possono fare alcune osservazioni:
– la paura dell’aereo si basa su pensieri irrazionali che spesso è difficile confutare con ragionamenti logici. Nonostante la probabilità di un incidente aereo sia prossima allo zero se consideriamo il numero di voli che ogni giorno partono dagli aeroporti di tutto il mondo e il numero di incidenti che si verificano, i processi mentali di elaborazione delle informazioni da parte di un soggetto che ha paura di volare confermano sistematicamente il pensiero ansioso. Un singolo incidente aereo appare la prova di una minaccia incombente, al contrario la quantità di aerei che ogni giorno volano senza problemi non viene considerata. Se viene attraversata da un’emozione la mente umana tende a selezionare tra le informazioni provenienti dall’ambiente quelle che sembrano giustificarla. Quando abbiamo paura ci accorgiamo solo dei possibili pericoli e li riteniamo molto più probabili di quanto in realtà siano. Gli incidenti aerei rappresentano una minaccia imprevedibile e incontrollabile le cui conseguenze sono più gravi di altri eventi che pure si verificano con maggior frequenza, e questo incrementa l’ansia;
– come fare allora? La psicoterapia dimostra che nella maggior parte dei casi il paziente non teme il volo in sé ma le sensazioni che proverà. Quello che lo spaventa sono i correlati fisici e psicologici dell’ansia; teme il battito cardiaco accelerato, la sudorazione più intensa, una reazione di formicolio alle braccia e alle gambe, il respiro più affannato. Teme di perdere il controllo su di sé e sulle proprie risposte emotive;
– la terapia cognitivo-comportamentale permette al paziente di familiarizzare con le proprie emozioni, ridurre la loro intensità, entrare meglio in contatto col corpo. Vengono utilizzate tecniche di rilassamento, tecniche immaginative per prendere confidenza con la situazione temuta, strategie cognitive di ridefinizione del pericolo. Cosa fa davvero paura? Volare o le sensazioni che si provano quando si vola? E perchè tali reazioni sono così intense? L’ansia aumenta se ne abbiamo paura, le risposte del corpo sono più intense se le temiamo;
– un altro aspetto centrale è l’evitamento: evitando di prendere l’aereo il paziente ha la sensazione di proteggersi ma in realtà rinforza l’ansia poiché non mette in discussione i pensieri irrazionali, non si mette alla prova nel tollerare le emozioni sgradevoli e amplifica la percezione di pericolo legata all’aereo. Se evitando una situazione sentiamo che l’ansia si riduce, ne ricaviamo la convinzione che debba essere evitata anche in futuro. In questo modo però ci precludiamo le esperienze che avremmo potuto vivere prendendo un aereo: vacanze, viaggi più comodi, luoghi che non possiamo raggiungere diversamente. Valeva la pena sacrificare tutto questo?
Chi volesse ricevere maggiori informazioni può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.
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