Come le altre emozioni umane, anche la rabbia possiede sia funzioni positive sia manifestazioni problematiche. La rabbia e’ il sentimento che proviamo quando non abbiamo raggiunto uno scopo che consideravamo importante, ma anche se subiamo un’ingiustizia o ci viene rivolto un comportamento offensivo. La funzione fondamentale di questa emozione e’ definire i confini di ciò che vogliamo e di ciò che invece rifiutiamo; sentirci arrabbiati ci aiuta a comprendere quali sono le nostre esigenze all’interno di una relazione, quali bisogni occupano una posizione centrale nella nostra vita. Nella comunicazione con gli altri la rabbia può definire aspettative e richieste: se il nostro interlocutore impone con la forza un punto di vista che ci esclude dal dialogo, desideriamo far valere le nostre posizioni e percepiamo un’irritazione che si placa quando abbiamo raggiunto il nostro scopo.
Come avviene per l’ansia, ciò che siamo soliti chiamare rabbia si presenta inizialmente come un’attivazione corporea e psichica finalizzata all’utilizzo ottimale di alcune nostre risorse; i fattori che trasformano questa condizione in un sentimento potente che può danneggiare le relazioni sono di natura cognitiva ed emotiva, e consistono in attribuzioni spesso inconsapevoli che operiamo in merito alle intenzioni degli altri. Se ad esempio pensiamo “ce l’hanno tutti con me”, “capita solo a me”, “mi ha fatto questo perché e’ malvagio e mi vuole rovinare”, la spinta a ripristinare un diritto che ci e’ stato negato o ad esprimere il nostro stato d’animo per una dinamica relazionale che ci ha infastidito si trasforma in un impulso difficile da gestire, che ci porta ad assumere un atteggiamento aggressivo.
In questi casi e’ frequente che la nostra reazione non si concentri sui contenuti reali dell’evento che ha scatenato la rabbia, ma si estenda ad una rivendicazione più globale che comprende fatti del passato, considerazioni sul nostro valore personale e su quello dell’altro, esternazioni gravemente offensive che mettono in pericolo la relazione. L’interlocutore può non comprendere la nostra prospettiva e rispondere con altrettanta rabbia oppure allontanarsi: si e’ così completato uno scambio comunicativo nel quale la nostra emozione ha generato conseguenze negative a partire da una situazione che poteva essere fronteggiata in modo più costruttivo. La psicoterapia cognitivo-comportamentale aiuta il soggetto ad esternare la rabbia attraverso modalità che da un lato gli permettano di sostenere le proprie motivazioni e dall’altro preservino le sue relazioni da effetti che non desidera; in terapia il paziente impara ad utilizzare le informazioni che gli provengono da uno stato d’animo arrabbiato per orientarsi verso comportamenti attivi ma non distruttivi.
Chi volesse ricevere maggiori informazioni su questa tematica per intraprendere una psicoterapia può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.