Un’altra tipologia di ossessioni rintracciabile nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo è legata alla necessità di instaurare e mantenere un ordine perfetto. Essa può riferirsi ad oggetti materiali, che devono essere disposti secondo uno schema preordinato, e talvolta ad oggetti mentali, idee, pensieri, immagini che il soggetto cerca di controllare all’interno di un ordine definito a priori. La necessità di ordinare l’ambiente esterno risponde generalmente al bisogno di trovare un ordine emotivo; l’ansia generata dal disordine, dall’imperfezione e dal non controllo può essere placata solamente ripristinando uno schema corretto. La tendenza a concentrarsi su piccoli dettagli dimenticando la struttura generale provoca un dispendio di energie mentali molto elevato, insieme alla costante sensazione che tutto ciò che si cerca di fare per ottenere il perfetto controllo delle cose sia insufficiente.
Il senso di fallimento, di inadeguatezza che nasce dall’impossibilità di portare a termine un compito si inserisce in questo circolo vizioso aumentando l’ansia e costringendo la persona a prestare ancora più attenzione ai dettagli, sebbene questa strategia si sia già dimostrata inefficace. Riuscire a controllare una piccola porzione dell’esperienza trasmette la sensazione momentanea di avere un controllo sulle emozioni sgradevoli, di poterle confinare là dove l’ordine raggiunto garantisce di neutralizzarle. In questa tipologia di Disturbo Ossessivo-Compulsivo le ossessioni e le compulsioni sono strettamente intrecciate, arrivando talvolta quasi a sovrapporsi. Il bisogno di ordine è un’emozione ansiosa e si traduce in pensieri intrusivi, ricorrenti, che vengono tradotti in azioni ritualizzate di controllo in grado di rappresentare al tempo stesso il contenuto dell’ossessione e la compulsione necessaria a ridurre l’ansia.
Spesso gli oggetti coinvolti nell’ossessione appartengono al contesto domestico, libri, vestiti, quadri, oggetti da collezione o qualunque cosa abbia per la persona il valore di un elemento fuori posto. Di solito sono oggetti ai quali ci si dedica con particolare attenzione da tempo, che rivestono un significato rilevante nella gerarchia soggettiva delle preferenze. Possono avere un valore estetico, emotivo o funzionale, il loro disordine non è accettabile. Dal punto di vista psicologico avviene uno spostamento delle emozioni; il malessere interiore, il senso di precarietà e imperfezione che l’individuo avverte dentro di sé vengono direzionati verso un elemento specifico, più controllabile; si tratta di un’operazione inconsapevole ma piuttosto evidente, specie quando attraverso il controllo dell’ossessione si sperimenta quel sollievo altrimenti impossibile. La tranquillità raggiunta è però assai breve e viene presto sostituita da una nuova ansia, il sospetto che nonostante gli sforzi profusi l’ordine raggiunto debba essere riveduto e corretto. Inizia così una nuova battaglia con l’ossessione. In generale le persone che manifestano questo funzionamento psicologico hanno un bisogno accentuato di pianificare gli eventi della loro vita, di classificarli, archiviarli.
L’ordine dev’essere anche mentale e deve proteggere dalla possibilità di sbagliare. Per questo motivo vengono fatti elenchi, schemi, tabelle, che normalmente non hanno una reale funzione pratica ma diventano fondamentali per mantenere la percezione di controllo. Il tempo impiegato per queste strategie condiziona le attività quotidiane e il rimuginio occupa la maggior parte della vita psichica. Questa fatica spinge a chiedere un aiuto terapeutico, le ossessioni diventano invalidanti sia dal punto di vista lavorativo sia per le esperienze personali di relazione con gli altri, assumendo un’intensità emotiva crescente. Nel percorso di psicoterapia viene approfondito il loro significato.
Perché è così importante creare un ordine perfetto dentro di sé e poterne ammirare uno corrispondente nell’ambiente esterno? Perché il disordine e l’imperfezione sono così intollerabili da richiedere la formazione di un controllo assoluto sugli oggetti concreti e mentali? Esplorando queste tematiche si giunge a delineare il senso di vulnerabilità che le sostiene, la paura di essere difettosi, la percezione di inadeguatezza nei confronti della quale l’unico rimedio possibile appare quello di sezionare un pezzetto della propria vita e creare al suo interno la perfetta disposizione, l’immacolata sequenza, l’ordine che non può essere scalfito.
Tag: Disturbo Ossessivo-Compulsivo, ossessioni, terapia ossessioni, DOC.
Abstract: L’ossessione per un ordine perfetto di oggetti o contenuti mentali è una tipologia di Disturbo Ossessivo-Compulsivo nella quale i pensieri intrusivi sul controllo assoluto diventano azioni rituali e compulsioni insufficienti a governare l’ansia, in un circolo vizioso che rinforza i sintomi.
Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una terapia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni psicologo psicoterapeuta, chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito presso lo studio di Milano.