Quando in psicoterapia parliamo di impulsività intendiamo una reazione emozionale e comportamentale che spinge l’individuo ad agire tenendo in scarsa considerazione le conseguenze cui va incontro. L’impulsività è alla base della rabbia e delle condotte di dipendenza, sia le tradizionali come alcol e droga sia le nuove, gioco d’azzardo patologico, shopping compulsivo, dipendenza dal sesso, da Internet e dal cibo; comportamenti impulsivi sono anche la guida spericolata, la promiscuità sessuale non protetta e gli atti autolesivi, tagli, bruciature, lesioni. Ad un livello ancora più grave, il suicidio.
Cosa induce una persona a queste azioni?
Quali sono le cause dell’impulsività?
L’impulsività è la conseguenza di stati emotivi dolorosi – paura, tristezza, vergogna, colpa, vuoto – che non si riescono a gestire in altro modo. Spesso la rabbia è la trasformazione disfunzionale di altre emozioni, attaccare l’altro ha lo scopo di neutralizzare una percezione di inadeguatezza, inferiorità, incapacità; questo processo può avvenire senza che l’individuo ne sia consapevole e a quel punto i comportamenti impulsivi non sono arginabili. In altri casi l’angoscia del vuoto, la voragine interiore così simile ad un’assenza di vita, all’impossibilità di ripristinare un contatto con se stessi, viene colmata dalle condotte impulsive; provocarsi una ferita, una sensazione intensa, permette almeno al paziente di avvertire qualcosa di sé. Il dolore, anche fisico, è preferito al vuoto, la pericolosità delle azioni passa in secondo piano rispetto alla scossa procurata o addirittura è il motivo per il quale vengono ricercate.
Come interviene la psicoterapia cognitivo-comportamentale?
La terapia cognitivo-comportamentale si concentra su tre aspetti principali:
– l’interruzione delle condotte impulsive e dei circoli viziosi conseguenti, legati in particolare alla colpa e alla vergogna, a causa dei quali il paziente ripete il comportamento che l’ha danneggiato; questo obiettivo viene raggiunto utilizzando tecniche comportamentali di gestione dell’impulso;
– l’esplorazione e la trasformazione degli stati emotivi alla base delle condotte impulsive; esiste un nucleo sofferente che il paziente non riesce a contattare, e il dolore psichico viene scaricato attraverso l’impulsività: la terapia lavora su questo;
– il potenziamento di abilità sociali e relazionali con cui il paziente possa gestire meglio i rapporti con gli altri, affrontare in maniera più efficace le situazioni potenzialmente stressanti, migliorare la percezione che ha di sé e delle proprie esperienze.