Uno strumento interessante utilizzato – e utilizzabile – in terapia è la lettura di libri. Alcuni pazienti uniscono alla passione per la letteratura una predisposizione naturale a guardarsi dentro, a cercare spunti per un’analisi introspettiva che consenta loro di conoscere meglio i propri meccanismi di funzionamento psicologico. In questa prospettiva la letteratura fornisce un’infinità di stimoli, contenuti nelle storie che racconta, nei personaggi che descrive, negli intrecci emotivi che sviluppa. Spesso questi stimoli possono essere reinterpretati dal lettore alla luce delle sue percezioni soggettive, dei suoi punti di vista personali; ogni storia ben raccontata, ogni personaggio costruito in maniera profonda lasciano aperti significati da esplorare che possono essere rielaborati introducendo contenuti della vita emotiva del lettore. In questo modo un romanzo, un racconto, una poesia non sono mai soltanto il pensiero rappresentato dell’autore ma diventano un’opportunità creativa, autoriflessiva, per tutti coloro che vi accedono liberamente. In psicoterapia ogni emozione espressa si rivela importante, gli schemi mentali che il paziente utilizza per descrivere se stesso e la propria esperienza non sono mai anomali rispetto all’universale esperienza umana. Anche quando il paziente si considera strano, bizzarro, non è difficile mostrargli che i suoi vissuti hanno un senso condiviso e condivisibile da altri esseri umani; la scoperta di non essere diverso è spesso illuminante, poiché in genere l’idea di diversità è collegata a un sentimento di inferiorità e genera emozioni negative difficili da superare.

I libri sono uno strumento di apertura mentale, una via privilegiata per scoprire che esistono esperienze comuni a tutti gli esseri umani, percorsi già compiuti da altri e costruzioni di senso già attraversate da persone che con sensibilità e scopi diversi si ritrovano a vivere situazioni simili. La letteratura è un regno di significati semplici e complessi, non esiste un genere letterario che non offra metafore invitanti, immagini tratte dalla realtà quotidiana o dalla fantasia che allo stesso modo conducono il paziente a rivolgere uno sguardo attivo sulla propria storia, sulla propria condizione.

Spesso la lettura di un libro facilita la comprensione di un’emozione, di un’esperienza che in precedenza erano oscurate dal coinvolgimento diretto del paziente; la letteratura, come il teatro, permette di accedere alla realtà mantenendo il confine protettivo della finzione; quando entriamo in una storia sappiamo che è vera o potrebbe esserlo, sentiamo che ci tocca da vicino ma al tempo stesso possiamo avvicinarci perché in fondo non è proprio la nostra storia, bensì una rappresentazione verosimile della realtà. In questo modo riusciamo a fare nostri alcuni significati senza sentirli troppo pericolosi, troppo immediati; possiamo osservarli come significati che appartengono ad altri e prendere di essi ciò che in quel momento siamo in grado di ricevere. L’alleanza fra psicoterapia e letteratura è questa, un’unione fra esigenze introspettive e possibilità creative mediata dall’arte di qualcuno che ci offre le sue parole.

 

Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una psicoterapia può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.

 

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