Con l’espressione “nuove dipendenze” vengono comunemente designate alcune condotte fra cui:

  • gioco d’azzardo patologico
  • dipendenza da Internet
  • shopping compulsivo
  • dipendenza dal sesso
  • dipendenza dalla relazione affettive.


Le nuove dipendenze sono comportamenti nei quali non è implicato l’uso di alcuna sostanza chimica, ma che ugualmente trascinano l’individuo verso una condizione di sofferenza crescente dovuta alla difficoltà di interromperli e alla conseguenze che generano. Ci sono due modi principali di trattare le nuove dipendenze:

  •  agire con protocolli mirati sul comportamento, trattandolo come un sintomo a sé;
  • occuparsi della condotta dipendente inserendola all’interno di un quadro più ampio che costituisce l’oggetto di una psicoterapia.


La psicoterapia cognitivo-comportamentale prende in esame una struttura di personalità che favorisce l’emergere e il mantenimento delle nuove dipendenze. Nell’ambito di tale struttura si possono riconoscere:

  • instabilità nelle relazioni;
  • frequente sensazione di vuoto emotivo;
  • rabbia e agitazione diffuse;
  • oscillazioni significative nella rappresentazione di sé e dei propri scopi;
  • tendenza a idealizzare e a svalutare gli altri;
  • eventuale presenza di comportamenti autolesivi rivolti al corpo;
  • difficoltà a elaborare scopi di vita autonomi.


I soggetti che presentano questa configurazione di personalità fanno fatica a mantenere una percezione costante di ciò che sono, alternano momenti in cui si sentono capaci ed efficaci ad altri – più frequenti – in cui si sentono deboli, vulnerabili, indegni. Quando lo stato di vuoto si fa più intenso, quando la difficoltà di entrare in contatto con un senso d’identità valido e autonomo diventa più insopportabile, il benessere emotivo viene ricercato attraverso la dipendenza da un’attività, un comportamento, una relazione. Nella maggior parte dei casi queste condotte funzionano come un’anestesia emotiva, permettono cioè al soggetto di placare il dolore psichico e ridurre l’angoscia; le conseguenze che ne derivano sono però gravi sia per gli effetti diretti – i danni materiali e psicologici della dipendenza – sia per la percezione di sé, l’autostima, l’identità, che non riescono a svilupparsi verso progetti personali gratificanti. Le nuove dipendenze mantengono e rafforzano la convinzione di non poter gestire in altro modo le emozioni negative, trascinano l’individuo in un meccanismo nel quale appare impotente, incapace di dare un significato diverso alle proprie esperienze. Il ricorso a comportamenti impulsivi e di dipendenza sembra colmare questa carenza, sembra favorire l’investimento di energie emotive in uno scopo appagante ma produce esattamente l’opposto. E su questo interviene la psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una psicoterapia può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.
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