Perché è importante la relazione terapeutica?
Innanzitutto occorre riflettere su un aspetto: la relazione terapeutica è a pieno titolo una relazione umana. Sebbene essa abbia regole diverse da quelle di altre relazioni e nasca con uno scopo differente, due persone che collaborano per raggiungere un obiettivo – o senza riuscire a raggiungerlo, si tratta in ogni caso di un tentativo di collaborazione – entrano in relazione tra loro.
Il terapeuta è una persona, prima di essere un professionista, e come tale possiede un repertorio di vissuti personali, emozioni, esperienze passate, conoscenze e convinzioni su di sé e sul mondo che prescindono dal suo lavoro. Il terapeuta nasce e vive fuori dallo studio di psicoterapia, è solo dopo un lungo percorso di essere umano che arriva a incontrare il paziente. Quest’ultimo, a sua volta, non può essere inquadrato semplicemente come un soggetto che chiede aiuto per un malessere psicologico.
Il paziente non è il suo malessere.
Il paziente è un individuo che oltre a soffrire di un disagio legato alle sue emozioni, ai suoi pensieri e comportamenti, vive da sempre un processo di costruzione dell’identità che lo accomuna a tutte le altre persone. La psicoterapia è un passaggio, una fase, ma a quel passaggio il paziente è arrivato attraverso l’esperienza di essere vivo, di avere una coscienza, di potersi relazionare ad altre persone o di non poterlo fare.
Cosa significa tutto questo?
Se il terapeuta e il paziente non sono “il terapeuta” e “il paziente” bensì due persone che esistono prima, durante e dopo la terapia, essi tenderanno a portare se stessi nella relazione terapeutica.
Il terapeuta porterà la sua natura, la sua personalità mediate dalla conoscenza che ha maturato su di sé nel corso del cammino formativo, riuscendo a riconoscere e ad utilizzare nel lavoro col paziente tutto ciò che può essere ricondotto alla sua soggettività. Un terapeuta inconsapevole delle proprie reazioni e delle distorsioni prodotte dai vissuti personali che non sa identificare è un terapeuta inadeguato.
Per il paziente vale un altro concetto: poiché la relazione terapeutica è a tutti gli effetti una relazione umana, egli tenderà a riprodurre nella relazione col terapeuta ciò che avviene nelle altre relazioni. Tenderà a sentirsi nello stesso modo, a innescare gli stessi meccanismi, a evidenziare le stesse difficoltà nonché, dettaglio fondamentale, a utilizzare le difese e le risorse che lo hanno aiutato fino a quel momento a gestire almeno parzialmente le esperienze relazionali.
La terapia è il laboratorio, la palestra in cui osservare come siamo fatti.
Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una psicoterapia può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito presso il suo studio di Milano.