Come nasce il panico?
Il panico si manifesta con alcuni sintomi fisici – battito cardiaco accelerato, respiro affannoso, tremori, sudorazione delle mani, formicolii – ai quali la persona attribuisce un significato ansioso.
“Sto per sentirmi male, potrebbe venirmi un infarto, potrei impazzire”.
A questi pensieri segue un incremento dell’ansia che a sua volta intensifica i sintomi fisici, creando un circolo vizioso.
MA…
…in quel momento il nostro corpo sta facendo il suo dovere, ha percepito uno o più pensieri ansiosi che hanno attraversato la nostra mente e si è preparato a fuggire o ad attaccare: IL NOSTRO CORPO STA ESPRIMENDO L’ANSIA DELLA NOSTRA MENTE, perciò aumenta l’afflusso di ossigeno accelerando la frequenza cardiaca, predispone i muscoli alla reazione – li sentiamo tesi, poi quasi paralizzati perchè quella tensione non viene scaricata – ci fa concentrare solo sui segnali dell’ambiente che possono rappresentare una minaccia e ci induce ad ignorare tutto il resto; questo fa sì che ci sentiamo bloccati, poco lucidi: il corpo si è preparato all’azione ma non c’è un’azione effettiva da compiere, i pensieri ansiosi sono tutto ciò che in quel momento cattura la nostra attenzione reale.
Durante l’attacco di panico il nostro corpo non sta manifestando alcuna anomalia, bensì risponde agli stimoli che giungono dalla mente: il rimuginio ansioso.
Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una terapia del panico può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.