I LEGAMI INVISCHIANTI
Con questa espressione si è soliti identificare una tipologia di rapporto in cui confluiscono elementi quali la fusione simbiotica, l’ambivalenza, l’annullamento dei confini relazionali. Il legame invischiante presuppone che le emozioni dell’uno siano anche le emozioni dell’altro, in uno schema che non prevede autonomia né differenziazione.
Questo fa sì che vengano percepiti sentimenti talvolta di ambivalenza, poiché il legame invischiante è certamente protettivo ma rappresenta anche un limite, una costrizione.
Si può quindi arrivare a provare amore e allo stesso tempo rabbia nei confronti di una persona con la quale non si riesce a stabilire un rapporto che oltre a gratificare i bisogni emotivi di entrambi sappia garantire a ciascuno la necessaria libertà di manifestare il proprio carattere e le proprie tendenze autentiche. I legami invischianti possono prestarsi a una manipolazione basata sull’induzione di colpa e ad una continua inversione dei ruoli, che sono confusi, non differenziati, agiti sulla spinta di reazioni emotive altalenanti la cui intensità è difficile da regolare.
L’espressione delle emozioni può risultare impulsiva, aggressiva o poco chiara, poiché condizionata da una costante paura di venire abbandonati o di vedere l’altro allontanarsi. Le famiglie in cui prevalgono i legami invischianti sono poco in grado di favorire l’autonomia dei loro componenti.