Curare le ossessioni
L’esperienza di molti pazienti che lamentano pensieri ossessivi è simile per le emozioni provate e i processi mentali coinvolti. In genere riscontriamo alcune caratteristiche principali.
Il pensiero ossessivo nasce come fantasia e si rinforza perché la fantasia viene creduta vera. Spesso vi è una difficoltà a lasciarsi andare alle fantasie perché la fantasia è una perdita di controllo e l’individuo è spaventato dall’idea di non controllare i pensieri.
Il pensiero ossessivo è la conseguenza di un’emozione preesistente. Non è vero, come talvolta si crede, che l’ansia sia causata dal pensiero ossessivo, bensì il contrario, uno stato ansioso già presente determina l’insorgere di un pensiero ossessivo.
Le emozioni e i pensieri tendono a seguire una linea coerente. L’ansia produce pensieri ansiosi, la rabbia pensieri rabbiosi e lo stesso vale per gli altri stati d’animo. Non sempre c’è una corrispondenza così diretta, tuttavia nei sintomi che producono malessere psicologico sono spesso attivi circoli viziosi in cui il pensiero rinforza l’emozione e viene da essa rinforzato.
I pensieri ossessivi sono collegati all’ansia ma spesso esprimono emozioni più profonde come la colpa e la vergogna. Il contenuto dei pensieri ossessivi è in genere legato a qualcosa che per l’individuo è estremamente difficile da accettare. Il dubbio di essere omosessuale per chi non accetterebbe di avere un’identità sessuale diversa da quella conosciuta fino a quel momento, il dubbio di poter essere blasfemo per chi lega la propria identità ad una fede religiosa profonda, il dubbio di poter fare del male al prossimo per chi è cresciuto con princìpi morali e sensi di colpa particolarmente strutturati: questi e altri pensieri possono diventare ossessivi nella misura in cui risultano inaccettabili per il soggetto che li pensa.
I pensieri ossessivi si concentrano su temi e argomenti che se venissero considerati validi costringerebbero l’individuo a modificare profondamente la rappresentazione che ha di sé.
I pensieri ossessivi possono ricevere apparenti conferme quando il soggetto si mette alla ricerca di prove o confutazioni delle proprie idee.
Questo avviene per due ragioni. Da un lato si attiva un processo cognitivo di selezione delle informazioni per il quale il soggetto nota solo gli indizi che possono teoricamente confermare l’idea di partenza, tralasciando le prove contrarie. Dall’altro vi è la tendenza a confondere emozioni che presentano un’attivazione somatica simile; il pensiero ossessivo di essere omossessuale induce per esempio a focalizzarsi sugli stimoli che potrebbero provocare quel tipo di eccitazione e ad osservare individui dello stesso sesso monitorando le proprie reazioni, ma questo genera un’attivazione ansiosa che viene facilmente scambiata per eccitazione.
Ogni pensiero, emozione e sensazione fisica su cui ci concentriamo in modo più intenso del solito non può che amplificarsi. Tale fenomeno spinge a credere che l’esperienza che stiamo vivendo sia oggettivamente come la percepiamo, mentre in realtà sono i nostri processi emotivi e cognitivi a determinare quell’effetto.
Le implicazioni per la psicoterapia dei pensieri ossessivi sono:
- un pensiero è una fantasia;
- ogni pensiero è prodotto da un’emozione e non il contrario;
- lavorando sulle emozioni possiamo comprendere perché i pensieri ossessivi sono nati e come si possono superare.
Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una terapia delle ossessioni può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito nello studio di Milano.
Guarda il Video sui disturbi ossessivi compulsivi del dott. Frazzoni