L’ansia è una malattia. Pensare all’ansia come ad una malattia impedisce di vedere i margini di cambiamento possibili. Il pensiero correlato è “non ci posso fare nulla”.

Invece…

L’ansia è un’emozione, non una malattia. Come tale può modificarsi.

L’ansia è pericolosa. Pensare all’ansia come ad un pericolo per la propria salute induce le persone a ritenere che essa vada assolutamente evitata. Cercando di evitarla, la si rafforza.

Invece…

L’ansia non è pericolosa. Produce delle risposte somatiche che sono fisiologiche e innocue, seppur fastidiose. I sintomi fisici dell’ansia sono una risposta naturale del corpo, nulla di più.

L’ansia è inutile. Il fastidio procurato dall’ansia induce a pensare che essa sia un’emozione esclusivamente negativa, priva di qualunque significato comprensibile e accettabile.

Invece…

L’ansia fa parte del patrimonio genetico dell’essere umano ed è un’emozione indispensabile, preziosa, poiché permette di rispondere in maniera efficace alle situazioni di pericolo.

L’ansia viene giudicata negativamente. Molte persone sono convinte che se mostreranno ad altri i propri stati ansiosi riceveranno un giudizio discriminatorio. Quest’idea rafforza l’ansia.

Invece…

Qual’è la nostra reazione di fronte a qualcuno che sta male? Lo disprezziamo o cerchiamo di aiutarlo?

L’ansia va eliminata completamente. L’aspettativa di molti pazienti verso la psicoterapia è che essa sia in grado di estirpare l’ansia. Questo pensiero rende l’ansia ancora più minacciosa.

Invece…

L’ansia non va eliminata dal nostro repertorio di emozioni, sarebbe un danno grave perché ci impedirebbe di adattarci all’ambiente riconoscendone le eventuali insidie. Obiettivo della psicoterapia è curare l’ansia che si genera in assenza di un pericolo reale.

L’ansia è un difetto. Molte persone credono che sentirsi in ansia sia una colpa, un errore.

Invece…

L’ansia è una risposta emotiva. Come tale può trasformarsi secondo logiche più funzionali alla nostra vita.

L’ansia è una debolezza. Il pensiero sottostante è “non posso essere vulnerabile!”.

Invece…

L’ansia esprime una difficoltà. Solo accettando le nostre difficoltà, accettando che facciano parte dell’esperienza di qualunque essere umano, possiamo superarle.

Mantenere il controllo sulle cose riduce i pericoli. Una convinzione diffusa è che per tutelarsi da eventi e situazioni potenzialmente minacciosi sia bene controllare il più possibile la realtà e l’ambiente circostanti.

Invece…

Controllare tutto è impossibile, produce un incremento dell’ansia e non protegge dai pericoli, poiché i pericoli veri sono in genere imprevedibili.

Evitare le situazioni che generano ansia protegge dall’ansia.

Invece…

L’evitamento incrementa l’ansia perché conferma i pensieri irrazionali. “Se ho dovuto evitare quella situazione, allora era veramente pericolosa”: non è vero!

Rimuginare sui pericoli consente di affrontarli meglio.

Invece…

Rimuginare sui pericoli non consente di prevederli né di essere più preparati di fronte ad essi, anzi provocando un aumento dell’ansia inibisce la possibilità di affrontarli con efficacia.

Riassunto articolo: L’ansia viene spesso rafforzata da convinzioni irrazionali che influiscono sul rapporto tra il paziente e l’emozione, distorcendone i significati reali e impedendo di conoscere meglio i suoi meccanismi di funzionamento.

Chi volesse ricevere maggiori informazioni per intraprendere una terapia dell’ansia può contattare il Dott. Gianluca Frazzoni Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, chiamando il numero 340/1874411 o scrivendo all’indirizzo email info@psicoterapiaemilano.it, e fissare un primo consulto gratuito in uno degli studi di Milano.

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